Oro, diamanti ed opere d’arte. Ai tempi dell’iperinflazione degli anni ‘70, o in caso di grave crisi politica internazionale, i beni rifugio rappresentavano una importante garanzia. E soprattutto davano la certezza che qualsiasi cosa potesse succedere, una parte del patrimonio era stata tesaurizzata. Oggi la situazione è molto cambiata: con la riduzione a scala regionale delle crisi politiche che un tempo provocavano il panico sui mercati finanziari, gli investimenti alternativi hanno perso gran parte della loro attrattiva, dato che l’unica soddisfazione che sono in grado di offrire all’investitore riguarda la stabilità del loro valore intrinseco. Se questo è vero per beni rifugio inerti come metalli o pietre preziose, lo stesso non può dirsi per il mercato dell’arte. L’arte è infatti al centro dell’attenzione di molti investitori e c’è anche chi arriva a consigliare una diversificazione in opere d’arte che arrivi fino a un decimo del patrimonio. Questo suggerimento può sembrare eccessivo, ma una scelta oculata di un bene artistico può essere un buono e sicuro investimento.
I protagonisti del mercato
I principali operatori e intermediari del mercato dell’arte sono le case d’asta, i galleristi, gli antiquari e le mostre mercato. Ma i canali attraverso i quali un investitore può acquistare un’opera artistica sono sostanzialmente due: l’acquisto (o vendita) presso una casa d’aste, oppure l’acquisto (o la vendita) presso un mercante. Da un punto di vista del giro d’affari realizzato, i due grandi “spezzoni” si equivalgono, salvo che il mondo delle case d’asta è molto concentrato su pochi nomi di grandi operatori internazionali, mentre le gallerie, i mercanti e gli antiquari offrono un panorama molto frammentato e spesso molto specializzato di operatori indipendenti.
Come investire nell’arte
Il mercato dell’arte è da sempre stato in gran fermento: secondo molti osservatori i cicli del mercato d’arte sono strettamente correlati, ma con qualche anno di ritardo, ai cicli del mercato borsistico. Una parte delle ricchezze finanziarie realizzate sui mercati dei titoli azionari verrebbero in altri termini stornate e investite in mercati paralleli, quali appunto il mercato dell’arte e quello immobiliare. A parte il ciclo economico e finanziario che agisce come fattore di sfondo, sul valore delle opere d’arte influisce prima di tutto l’opera d’arte stessa: il suo stato di conservazione, il soggetto, la provenienza e la certezza dell’attribuzione.
Come si compra in asta
Il sistema delle aste rende possibile meglio di altri l’incontro tra la domanda e l’offerta di beni che sono, per definizione, unici. Una legge britannica del 1962, adottata per estensione da tutte le maggiori case d’asta del mondo, impone per ogni vendita di rendere noto il numero di lotti (pezzi) aggiudicati e il prezzo di vendita.
I prezzi d’asta e le aste online
I dati sui prezzi d’asta sono resi noti da numerose pubblicazioni, su carta e online. Infatti, si è rapidamente diffuso il settore delle aste online. Tra i protagonisti del mercato delle aste online figura soprattutto la famosa casa americana Ebay, mentre Sotheby’s ha avviato attraverso il suo sito un importante programma di vendite online con cui raggiungere una nuova e diffusa clientela.
I mercanti d’arte e le gallerie
Acquistare un’opera d’arte attraverso una galleria ha invece caratteristiche diverse. Esiste infatti un rapporto di fiducia tra acquirente e gallerista, che spesso si impegna a riacquistare o a permutare l’opera in un tempo successivo se il cliente ne fa richiesta. Il gallerista o il mercante forniscono poi un servizio di consulenza sulla qualità dell’opera, dell’artista, la certificazione di garanzia e la documentazione di autenticità.
Il mercato dei diamanti
La caratteristica principale del mercato dei diamanti è la presenza di un cartello che ne regola le vendite. Attraverso la Cso (Central selling organization), vengono regolate le quantità vendute sul mercato e adattata l’offerta alla domanda di diamanti, in modo da mantenere elevato e stabile il livello dei prezzi. Negli ultimi anni sono poi aumentate la domanda e l’estrazione globale, insieme ai prezzi, i quali sono saliti almeno quanto l’inflazione generale. Per dettagli è possibile vedere questa guida sul sito Nelportafoglio.com.
Come valutare i diamanti
Il ricorso ad un esperto e a una certificazione quando si valuta l’acquisto di un diamante è indispensabile perché il valore di una pietra varia in funzione di quattro parametri che si possono combinare tra loro. Si tratta delle “quattro c“, ovvero colour (colore), cutting (taglio), clarity (purezza) e carat (peso), che possono dar luogo ad oltre 5000 categorie diverse di pietre. La grandezza dei diamanti è fondamentale, dato che a parità di condizioni, un diamante di due carati vale molto più del doppio di un diamante di un solo carato. Colore e purezza sono anch’essi determinanti: la gamma di colore varia da D ( il più pregiato) a Z, mentre la purezza viene valutata su una scala che va da If (Internally flawless, senza impurità) a I3 (imperfect).
L’oro
Oggi anche i privati possono detenere oro da investimento, sia monetato che in lingotti, senza il bisogno di alcuna autorizzazione. Solitamente, scegliere di investire in oro viene considerato poco conveniente, anche per le continue difficoltà del prezzo del nobile metallo di risalire. La legge italiana del 200 ha se non altro avuto il merito di eliminare l’aliquota IVA del 20% che incideva sulla compravendita di oro da parte dei privati.