La sfortuna di avere accanto colleghi maleducati, insopportabili, scostanti, pettegoli, almeno una volta sarà capitato a tutti di finire in un posto di lavoro non proprio accogliente dal punto di vista umano e dove non scorre amore tra colleghi. Non sono solo i capi a dare problemi con le loro sfuriate e gli scatti di rabbia, spesso sono anche i colleghi, le persone con le quali passiamo otto e più ore al giorno durante la settimana, che hanno comportamenti poco accettabili o semplicemente difficilmente sopportabili.
I problemi da lavoro si generano non solo per la fatica della nostra professione ma anche per le interazioni non positive: che fare allora? Il primo consiglio è quello di essere consapevoli di sé, del proprio ruolo, della propria professionalità, si è stati assunti non per caso o per miracolo divino; si ha un contratto con diritti e doveri, una posizione, dei compiti. Su questi nessuno può mettere lingua.
In secondo luogo un collega prevaricatore non deve averla vinta, chi urla più forte non ha più ragione e il nostro punto di vista vale come quello di chiunque altro e va difeso senza paura. Ma il modo migliore per riuscire ad andare avanti è quello di creare una distanza.
Siamo sul posto di lavoro in primis per adempiere al nostro compito giornaliero e non per chiacchierare o per diventare amici dei colleghi. Certo buone relazioni sono utili ma la cosa più importante è quello che facciamo e come lo facciamo. Oppurtuno è anche circoscrivere i colleghi maleducati: richiedere un codice di comportamento aziendale, stablire tempi e modalità del lavoro, richiedere postazioni personalizzate e spazi di autonomia. Ricordandosi sempre che per le mancanze più gravi ci sono i sindacati, il giudice del lavoro e… un altro posto di lavoro migliore che ci attende.